“La manifestazione di oggi vuol rendere protagonisti i giovani che si esprimono attraverso la musica e la danza e si confrontano con culture diverse; i giovani del nostro territorio, in particolare quelli del Servizio civile, del gruppo culturale senegalese, di Break dance e di alcuni gruppi musicali emergenti, hanno risposto sostenendo gratuitamente questa giornata tutta dedicata al volontariato”. Con queste parole Maria Antonietta Villanucci, referente del Sa.Sol. Point n. 4 di Oristano, ha voluto spiegare il senso di quel palco con faretti, casse amplificate e strumenti musicali, montato dal primo pomeriggio di fronte alla celebre statua di Eleonora, nella piazza a lei dedicata, per l’evento musicale ed artistico che sarebbe seguito fino a notte alla parte dedicata all’inaugurazione del Seme della solidarietà.
La manifestazione è iniziata verso le 5 del pomeriggio con squilli di tromba e rullo di tamburi da parte dei Tamburini e trombettieri della Città di Oristano, schierati con i loro costumi d’epoca sul prato dove era stato adagiato il Seme di pietra del maestro Pinuccio Sciola.
Squilli di tromba e rullo di tamburi hanno annunciato i singoli interventi, coordinati dal giornalista Paolo Desogus.
Gian Piero Farru, presidente del CSV Sardegna Solidale, ha spiegato gli obiettivi dell’Anno Europeo del Volontariato e delle iniziative del 2011 in Sardegna. Facendo riferimento all’incontro sull’accoglienza ai profughi, ancora in svolgimento in città mentre parlava, ha affermato col volontariato sardo il deciso orientamento verso “una solidarietà senza confini”.
Sono seguiti gli interventi di gratitudine e di valorizzazione dell’attività di volontariato da parte del presidente del Consiglio comunale Mario Vincenzo Musinu, del presidente della Provincia di Oristano Massimiliano De Senen, del vice prefetto Paola Dessì. È stato più volte messo in evidenza come la presenza del volontariato nella nostra terra abbia consentito a tante famiglie in difficoltà di andare avanti, come anche non si possa stare insensibili “davanti alle persone che fuggono dall’inferno della guerra e dell’oppressione”.
Alla benedizione sulle persone e sul Seme di pietra, l’arcivescovo di Oristano Mons. Ignazio Sanna ha voluto unire parole di sostegno e di “condivisione nell’impegno di solidarietà, che per la Chiesa si fa carità, vicinanza ad ogni uomo”.
I discorsi hanno lasciato il posto alla consegna delle bandiere dell’Anno Europeo del Volontariato alle associazioni presenti in piazza coi loro stand (Il Seme di Capodarco, Anteas di Oristano e Cabras, Avis comunale di Oristano, Auser di Oristano, Osvic, Meic, Caritas, Adas, Ada, Sindrome di Crisponi, Particorali, Cittadinanza attiva, Il gabbiano, Ail, WWF, Comitato 1 marzo, Pro carceri, Associazione Ciechi) e alle istituzioni.
“Facciamo in modo – ha auspicato Mons. Ignazio Sanna – che l’ospitalità, che come sardi ci distingue nella nostra terra e al di fuori della nostra isola, in questi momenti sia ancora più visibile con la sensibilità, l’accoglienza e la partecipazione vicino a coloro che si trovano in difficoltà, chiedono ospitalità, e hanno bisogno della nostra presenza”.
Se questo è il senso del volontariato moderno: vai con la musica!