3ª Rivoluzione industriale:

dalla Digital Fabrication a Internet of Everything

L’avvento di Internet ha comportato un cambiamento epocale nella storia umana, un vero e proprio passaggio tra ere geologiche. Non solo, ha provocato soprattutto un’impennata delle relazioni fra tempo e mercato, materiali e distanze, persone e tempo, produzione e consumo. Noi tutti, infatti, viviamo oramai nella 3ª Rivoluzione Industriale perché sono state già modificate le logiche produttive, distributive e commerciali del nostro sistema economico. Le geografie del mercato globale cambiano con una velocità difficilmente monitorabile con certezza. Quel che è chiaro, è che cambiano in maniera profonda, spostandosi grazie ad Internet, da un blocco all’altro del pianeta, grazie alle comunità on line e ai sistemi aperti di condivisione del sapere. Tutte le grandi multinazionali, vecchie e nuove, oramai, per non essere travolte, si creano i loro anticorpi, interagendo in accelerazione con questi nuovi scenari. Lo stesso dicasi per le imprese di taglia minore che ancor di più patiscono le attuali e particolari congiunture.

La fabbricazione digitale per molti aspetti è un fatto consolidato, ma non si deve fare l’errore di immaginare finita l’ascesa dei nuovi sistemi di produzione di ogni tipo di bene. Internet of Things, cioè Internet delle cose: oggetti intelligenti capaci di dialogare per scambiarsi informazioni. Ma non è finita. La Rete mette in connessione non solo oggetti ma persone, processi e dati, cioè tutto. La Rete diventa Internet of Everything (cioè Internet di qualsiasi cosa) e l’incremento di valore che si genera con il progressivo aumento degli elementi che si collegano, stanno portando a modificare ulteriormente le nostre Tecnologie dell’informazione e ad ampliare la gamma di potenziali utilizzi praticamente in tutti i settori (processi manufatturieri, trasporti, logistica, pubblico/difesa, servizi sanitari e alla persona, ecc).

La rivoluzione del digitale è centrata sul rapporto tra il design computazionale e le possibilità costruttive offerte dalla digital fabrication. Le scale applicative sono varie e possibili come il mondo che andremo a vivere. I nuovi linguaggi produttivi ed interattivi spostano la linea di confine tra i mezzi ed il fine, emergono visioni di realtà quali sistemi complessi, che permettono la facilitazione dei comportamenti sociali e territoriali nascenti.
Le implicazioni tra quanto detto sopra e le possibilità di governare la materia, trovano nella fabricazione digitale e nell’Internet degli oggetti un ventaglio di ricerche e ipotesi che mostrano quali prospettive e risultati si possano aprire in ambiti che, solo fino a poco tempo fa, erano comprensibili solo agli addetti ai lavori. L’accresciuta capacita di plasmare la materia a diverse scale e la pervasività di Internet in ogni cosa offrono nuovi paradigmi industriali, professionali, personali, sociali, urbani e territoriali.

Cosa accadrà quando connetteremo quello che non è mai stato connesso? Quali esperienze vivremo man mano che nuove persone, nuovi processi, dati e cose potranno connettersi e interagire? La rete è già quell’infrastruttura gestibile e scalabile che supporta miliardi di dispositivi sensibili ai contesti umani e sociali. Sarà in grado di ascoltare, apprendere e rispondere tramite interfacce aperte, semplici e affidabili? Quali relazioni, ad esempio, passano tra automotive, domotica, robotica, meteorologia e monitoraggio ambientale? Ma soprattutto: perchè questo è utile ai cittadini, alle imprese ed alle Pubbliche Amministrazioni?

Il nuovo evento territoriale proposto a Olbia dal Progetto I’M Sardegna tenta di offrire delle risposte a questi quesiti anche attraverso il contributo di alcuni protagonisti della nuova rivoluzione digitale e industriale in atto.

I temi e i protagonisti

Nella prima sessione di interventi si parlerà di innovazione, fablab e PMI e di nuovi scenari produttivi – il Mediterranean Fablab e Medaarch con Amleto Picerno Ceraso (Mediterranean Fablab), dell’evoluzione delle città e dei territori: Responsive environments con Walter Nicolino (Studio Carlo Ratti Associati), dell’evoluzione dei cittadini e delle comunità: Smart citizen e Social Innovation con Tomas Diez (Fablab Barcelona) e della relational design e nuovi modelli sociali con Stefano Mirti (Interaction design lab).
Dopo un veloce buffet offerto da Formez PA, nella seconda sessione è previsto l’intervento di
Stefano Epifani (Università La Sapienza di Roma) che parlerà di Internet of Things (IoT) a Internet of Everything (IoE) e la presentazione di due business cases: il caso di Paraimpu, startup che opera nel settore dell’Internet delle Cose (Internet of Things, IoT) con Antonio Pintus e Andrea Piras (fondatori di Paraimpu Srl) e la storia della Sky Survey System: la prima azienda sarda produttrice di DRONI con Giuseppe Cosseddu, Alberto Masala e Pascal Pintori (fondatori di Sky survey systems).

Modalità di partecipazione

Il convegno si svolgerà a Olbia, il prossimo 23 maggio, dalle ore 09.30 alle ore 17.00, presso la Sala Convegni Aeroporto Costa Smeralda.

Per maggiori informazioni o per iscriversi all’iniziativa, è sufficiente collegarsi al sito web del progetto www.imsardegna.it e compilare online il modulo di adesione o inviare un’e-mail all’indirizzo di posta elettronica im.sardegna@formez.it La partecipazione all’evento è gratuita ma per motivi organizzativi si richiede di segnalare la partecipazione al buffet offerto dal FormezPA, entro il 22 maggio 2014.

Modulo di Adesione

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