Il ponte che si può creare tra diffusione dei valori del volontariato tra i giovani, recupero di un dialogo tra generazioni intorno ai principi della solidarietà e cittadinanza, sensibilità dei giovani per la giustizia, spesso declinata a livello mondiale, e azioni per i CSV, ha il pregio di costituire una migliore possibilità di ricambio generazionale, con conseguente maggiore durata dell’azione degli enti.
La sfida costituita dall’affrontare la "questione giovanile" riguarda la capacità di leggere gli interessi e accogliere i nuovi linguaggi della partecipazione giovanile, convinti della necessità di favorire lo sviluppo di partecipazione e cittadinanza, come portato diretto dell’impegno volontario e a prescindere dall’effettiva entrata dei giovani nelle singole associazioni già costituite.
Lavorare con i giovani e non sui giovani, perché riconoscere soggettività ai giovani ne faccia cittadini attivi solidali che si indirizzino con i loro tempi e modi verso una cultura della partecipazione del volontariato.