Si svolge il 10 marzo 2017 alle ore 10,00 a Ozieri nel Teatro Civico Oriana Fallaci l’incontro-dibattito sul tema “Suicidate Attilio Manca”.
Interviene il Gianluca Manca, avvocato, fratello del medico urologo Attilio Manca, morto in circostanze ancora da chiarire e che il libro di Lorenzo Baldo rimette sotto i riflettori perchè si faccia finalmente giustizia..
L’iniziativa è promossa da Libera Sardegna in collaborazione con il CSV Sardegna Solidale, il Comune di Olbia, l’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna.
La manifestazione si colloca tra le iniziative “verso il 21 marzo, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie” in programma a Locri (manifestazione nazionale) e a Olbia (manifestazione regionale).
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E’ il 12 febbraio 2004. A Viterbo, in un appartamento di via Monteverdi viene ritrovato il cadavere di Attilio Manca. Il corpo del giovane urologo di
Barcellona Pozzo di Gotto (Me), che operava all’ospedale di Viterbo, è riverso trasversalmente sul piumone del letto, seminudo. Dal naso e dalla bocca è fuoriuscita un’ingente quantità di sangue che ha provocato una pozzanghera sul pavimento. Il volto di Attilio è stravolto: il setto nasale appare deviato, mentre sui suoi arti sono visibili macchie ematiche. A causarne la morte, come accertato dall’autopsia, l’effetto combinato di tre sostanze, presenti nel sangue e nelle urine di Attilio: alcolici, eroina e Diazepam (il principio attivo contenuto nel sedativo Tranquirit). Sul suo braccio sinistro i segni di due iniezioni. Per la Procura di Viterbo non c’è dubbio che si è trattato di un suicidio. Ma Attilio Manca è un mancino puro. Non ha alcun motivo per suicidarsi. E soprattutto dietro alla sua morte si intravede l’ombra di Cosa nostra. Il giovane urologo, specializzato nella tecnica laparoscopica, potrebbe aver assistito all’intervento alla prostata al quale nel 2003 era stato sottoposto Bernardo Provenzano in una clinica di Marsiglia, o quanto meno potrebbe averlo visitato prima o dopo l’intervento. Uccidendo il dottor Manca il boss di Corleone si sarebbe così liberato di un pericoloso testimone di quella trasferta. Certo è che nell’autunno del 2003 Attilio Manca aveva comunicato telefonicamente alla sua famiglia di essersi recato a sud della Francia senza però spiegare nei dettagli le motivazioni. Ma di quelle telefonate non c’è traccia. Così come di altre. A distanza di più di 10 anni il mistero è rimasto intatto. Chi è stato l’ultimo a incontrare il giovane urologo nel suo appartamento? E soprattutto: chi avrebbe avuto interesse a mettere a tacere per sempre Attilio Manca e per quali ragioni? Una mera questione di droga? O un “favore” richiesto da Cosa nostra?