Incontrare Pietro: la nostra emozione, il nostro sogno
Il 30 novembre 2018 alle ore 12,00 saremo in centinaia in Vaticano ad incontrare Papa Francesco.
Rappresentiamo la Sardegna Solidale che in questi vent’anni ha movimentato idee, persone, relazioni, azioni, esperienze, eventi, iniziative e manifestazioni volte a creare cultura di solidarietà, di legalità, di giustizia e di pace.
Rappresentiamo quella parte di Sardegna che – pur con molti difetti, tanti errori e in mezzo a diverse difficoltà – ha operato e opera per costruire bene comune nei territori della nostra Isola in difesa dei diritti di deboli, poveri e indifesi e in contrasto (anche acceso) con le logiche di potere, gli interessi privati, le logiche di dominio, di controllo e di prepotenza espresse da gruppi e sigle infiltrati da tempo nell’economia, nella politica, nelle istituzioni, forse anche nella chiesa e anche nel nostro mondo di riferimento, il terzo settore.
Il 30 novembre in Vaticano incontreremo Pietro, nella persona di Papa Francesco.
Incontreremo la guida, il riferimento della Chiesa cattolica nel mondo; l’espressione vivente più alta dei valori più nobili e universali che l’umanità intera riconosce e persegue.
Che dire a Papa Francesco?
Raccontare la nostra piccola e semplice storia? Elencare le nostre buone azioni e snocciolare le nostre attività? Fargli capire quanto siamo bravi e buoni?
No, a Papa Francesco vorremmo far vedere – nella rappresentanza che lo incontra – l’insieme delle persone e dei territori che, uniti nella diversità, operano condividendo valori e visioni del mondo, dell’uomo, della storia.
A Papa Francesco vorremmo far giungere la voce – che lui conosce bene – di quanti soffrono per diversi motivi e che auspicano di incontrare nella loro strada sofferta persone capaci di amare, di ascoltare, di guardare negli occhi, di aprire il cuore, di accompagnare.
A Papa Francesco, che appena eletto Papa ha voluto visitare per prima proprio la Sardegna, vorremmo ricordare coloro che in questa terra come in tante altre parti del mondo, desiderano lavoro, dignità, speranza, pace.
A Papa Francesco – e Lui lo sa – vogliamo far sapere che questa Isola è bella e che vogliamo impegnarci a tutelarla e a tramandarla nel rispetto della sua natura e del suo ambiente.
A Papa Francesco – e Lui lo sa – vogliamo dire che questa terra è terra di millenaria cultura, abitata da un popolo che ha specificità uniche nel mondo, proprio come i nuraghi che la caratterizzano.
A Papa Francesco – e Lui lo sa – vorremmo sommessamente dire che questa Terra in mezzo al Mediterraneo è ricca di umanità: il popolo sardo è accogliente, è generoso, è ospitale, è aperto al mondo. La Sardegna è terra di valori umani con una storia millenaria impregnata profondamente di valori cristiani, evangelici, di fede.
E, infine, a Papa Francesco vogliamo dire che in questa Isola abitano e operano quotidianamente migliaia e migliaia di persone, giovani e adulti, attenti a ciò che succede al loro fianco, con gli occhi e il cuore aperti ai bisogni che insorgono, pronti a intervenire per alleviare le sofferenze di chi fa più fatica e ad operare per rimuovere le cause di quelle sofferenze e di quelle fatiche.
Persone, donne e uomini, credenti e non credenti, militanti costruttori della Sardegna Solidale.
Giampiero Farru,
Presidente CSV Sardegna Solidale